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Violenza contro le donne – Gruppi Zaia Presidente e Liga Veneta per Salvini premier: «Inaccettabile l’uscita della Turchia dalla Convenzione di Istanbul. In Veneto grande attenzione al tema, doveroso mettere tutto il nostro impegno per combattere questa piaga»
Pubblicato il 22 Marzo 2021

Venezia, 22 marzo 2021 – «In questi giorni abbiamo assistito all’ennesimo passo indietro della Turchia sul piano dei diritti umani, con la decisione del governo di Erdogan di uscire dalla Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, nota come Convenzione di Istanbul, l’accordo internazionale che vuole prevenire e combattere la violenza contro le donne, lo stupro coniugale e le mutilazioni genitali femminili. Una mossa gravissima che va contro l’intero sistema di valori dell’Europa. Ogni giorno, purtroppo, riceviamo notizie di violenze indicibili commesse sulle donne: è nostro dovere procedere con ogni azione che possa debellare questa piaga». A dirlo è il capogruppo Alberto Villanova in rappresentanza dei Gruppi consiliari Zaia Presidente e Liga Veneta per Salvini premier.

«La Regione del Veneto, da parte sua, sta cercando in tutti i modi di sostenere le donne in questa battaglia. A inizio marzo la Giunta regionale ha approvato una delibera in cui vengono programmati 2.944.814,29 euro in interventi che abbiano come obiettivi la prevenzione e il contrasto della violenza contro le donne. I fondi saranno destinati ai centri antiviolenza e alle case rifugio. Ricordiamo che nel solo 2019 sono state seguite dai centri antiviolenza del Veneto ben 3.174 vittime. La pandemia, poi, ha ulteriormente aggravato la situazione, inasprendo le crisi familiari e portando a un calo notevole dei contatti dei centri antiviolenza. Oggi più che mai è quindi fondamentale tenere alta la guardia su questo tema e mettere tutto il nostro impegno nel combattere questo fenomeno vergognoso. Non possiamo accettare che un Governo violi in modo così aperto l’intero sistema di valori dei diritti umani su cui si fonda l’Unione Europea».