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Scatto (Lega-LV): “Un paese con sette campanili e novanta voci che lo descrivono, gli ultimi cinquant’anni di Vigonza nel libro di Renzo Mazzaro”
Pubblicato il 16 Ottobre 2024

Venezia, 16 ottobre 2024 – “Sette campanili ha Vigonza, uno per ciascuna frazione. E più di 23mila abitanti, distribuiti in maniera diversa nei sette centri. Le loro vicende sono raccontate in questo libro da un giornalista di lunga esperienza come Renzo Mazzaro, capace di metterle in relazione ai grandi cambiamenti sociali dell’ultimo mezzo secolo”. Così la presidente della VI Commissione consiliare, Francesca Scatto della Lega-Liga Veneta, ha presentato il volume ‘Il paese che aveva 7 campanili’, edito dalla casa editrice Ronzani. All’incontro erano presenti l’autore Mazzaro e il locale Coro Serenissima al gran completo.

“I cinquant’anni esatti dalla fondazione del Coro locale hanno fatto da spunto per un libro di interviste sul campo. Interviste che permettono di ripercorrere tutti i mutamenti principali di Vigonza e di metterne in luce le caratteristiche salienti. Questo Comune, infatti, se una parte presenta interessanti specificità, dall’altra condensa la storia del Veneto in tutto l’arco di tempo considerato. Basti pensare alla sua continuità urbanistica con l’hinterland patavino e, nel contempo, alle tracce ancora tangibili del graticolato romano. Come pure desta interesse l’identità paesana ancora molto viva in certe frazioni, quasi a bilanciare l’arrivo di oltre 10mila nuovi residenti nei cinquant’anni considerati. Tutti aspetti che affiorano nelle parole delle oltre novanta persone intervistate, tra ricordi e sensazioni. Questo, grazie anche al mestiere di Mazzaro, cronista di indubbio valore, peraltro residente a Vigonza, la cui penna sferzante abbiamo avuto modo di conoscere molto bene”.

Dal canto suo, Mazzaro ha spiegato le fasi che hanno portato alla stesura del testo e del libro. “C’è stato un lavoro importante alle spalle, partito su proposta mia. Ma alle fine ne è valsa la pena. Ho raccolto decine e decine di storie con il mio registratore. E a ogni racconto si apriva un mondo, che mi riportava ad altre persone, luoghi e situazioni. Il risultato è questo libro, il cui ricavato andrà a sostegno del Coro Serenissima”.