Venezia, 22 ottobre 2024 – “Ringrazio l’aula per l’approvazione del progetto di legge che dà attuazione alle previsioni contenute nel Patto per la Salute 2019-2021 e demanda alla Giunta regionale l’autorizzazione di permettere di incrementare da parte delle Aziende ed Enti del Servizio sanitario regionale in ordine ai fondi premialità e condizioni di lavoro del personale del comparto e dei fondi per la retribuzione delle condizioni di lavoro e per la retribuzione di risultato del personale della dirigenza dell’Area Sanità, fino al 2 per cento del monte salari regionale, al netto degli oneri riflessi”. Così commenta il progetto di legge appena votato in Consiglio regionale del Veneto il relatore Simona Bisaglia, consigliere regionale di Lega – LV. “Un progetto di natura squisitamente tecnica che va a precisare come tale percentuale, in relazione al personale del comparto venga computata solo per i profili dei ruoli sanitario e sociosanitario, che corrispondono alle categorie di operatori, individuate dalla previsione del Patto per la Salute, quali destinatarie dei benefici derivanti dall’incremento dei fondi. In adesione alle previsioni sancite dal Patto per la Salute 2019-2021, la Giunta regionale ha la facoltà di differenziare l’incremento dei già menzionati fondi tra le Aziende ed Enti del SSR nei limiti dell’incremento massimo che sarà definito dal Tavolo di verifica come previsto per legge. Tale differenziazione, peraltro, risponde ad un’effettiva necessità di riequilibrio dei fondi contrattuali nell’ambito della Regione Veneto che vede significative differenze delle risorse pro capite disponibili per il trattamento accessorio tra un’azienda e l’altra, a fronte di attività attuate dai dipendenti, analoghe per quantità e qualità. Con il progetto votato dall’aula si vuole perseguire la graduale perequazione del trattamento accessorio fra aziende ed enti del servizio sanitario delle predette regioni nonché per valorizzare le professionalità dei dirigenti medici, veterinari e sanitari e degli operatori delle professioni infermieristiche, ostetriche, tecniche, della riabilitazione, della prevenzione e del servizio sociale del comparto e degli operatori socio sanitari, anche tenendo conto delle attività svolte in servizi disagiati e in zone disagiate, come definiti da linee di indirizzo regionali, sulla base dei dati relativi alle effettive carenze di organico registrate negli ultimi tre anni”, conclude il consigliere regionale di Lega – LV, Simona Bisaglia, relatrice del progetto di legge.