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Pan (Lega – LV): “Prima dello ius scholae, pensiamo ad arrestare la fuga dei nostri studenti all’estero”
Pubblicato il 19 Agosto 2024

Venezia, 19 agosto 2024 – “Prima di pensare allo ius scholae, pensiamo a risolvere i problemi che portano i nostri studenti a trasferirsi all’estero. Si pensi a risolvere con urgenza i problemi delle nostre scuole, delle nostre università e della formazione scolastica e professionale, ad arrestare la fuga dei nostri studenti e dei cervelli all’estero”.

Sono le parole di Giuseppe Pan (Lega – Liga Veneta).

“C’è chi oggi profetizza progressismo e apertura indiscriminata – rimarca Pan – ma fino a qualche anno fa la pensava diversamente. Noi invece siamo coerenti, lo siamo sempre stati, e prima di risolvere i problemi degli altri cerchiamo di risolvere quelli in casa nostra. Dobbiamo migliorare la qualità delle nostre scuole e università per tenere in Italia i nostri ragazzi. Il problema della fuga dei cervelli all’estero è enorme e inizia dalla scuola: abbiamo grandi competenze e capacità, ma moltissimi giovani preferiscono formarsi, specializzarsi e andare poi a lavorare e risiedere all’estero. Dunque, prima di pensare ad aprire ulteriormente agli altri, dobbiamo lavorare e investire per cercare di tenere qui i nostri.
L’Italia è il paese in Europa con più cittadinanze concesse agli stranieri, quindi certamente nessuno può accusarci di chiusura in tal senso. Non mi pare che all’estero i nostri immigrati veneti abbiano ottenuto ed ottengano con tanta facilità la cittadinanza del Paese che li ospita. Lo dicono i dati: la maggior parte delle nuove cittadinanze (in numeri assoluti) è stata concessa dall’Italia. Ora però è necessario pensare a non far scappare gli studenti italiani, le menti illuminate che fanno grande il nostro Paese. Ed è necessario agire subito in tal senso: risolvere i problemi della scuola e migliorarne la qualità dell’insegnamento, essere competitivi e offrire a livello di formazione universitaria e post-universitaria, professionale, quello che i giovani cercano, perché se non lo trovano, lo cercano all’estero”.