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Legalità e sviluppo, Bet (Lega – LV): “Regione Veneto come modello contro le infiltrazioni criminali”
Pubblicato il 29 Gennaio 2025

Venezia, 29 gennaio 2025 – “Il Veneto è l’unica Regione in Italia ad aver istituito un tavolo sulla legalità che coinvolge 26 parti sociali, tra cui imprenditori, sindacati, enti locali, scuole e professionisti. Attraverso il progetto “Il Veneto per la legalità”, coordiniamo e supportiamo tutte le iniziative volte a rafforzare la cultura della legalità nel nostro territorio. Un primato di cui andare fieri, ma che non rallenta l’azione di contrasto alla criminalità e di collaborazione con le forze dell’ordine e la magistratura”.

Sono queste le parole del consigliere regionale della Lega – Liga Veneta Roberto Bet, membro della Cabina di Regia sulla Legalità in Veneto, che oggi ha partecipato al convegno “Mafie in Veneto: presenza nell’economia e nell’ambiente”, organizzato da Unioncamere Veneto e Albo Gestori Rifiuti del Veneto al Museo M9 di Mestre.

Continua Bet: “Il convegno è stata un’importante occasione di confronto che ha visto la partecipazione di autorevoli relatori, tra cui il sindaco di Treviso Mario Conte, l’ex Procuratore della Repubblica Bruno Cherchi e il prefetto di Venezia Darco Pellos. Il Veneto ha puntato molto, nel suo progetto, su formazione e prevenzione, finanziando corsi per enti locali e polizia locale e realizzando progetti educativi con le scuole. Ma, soprattutto, la nostra Regione ha sviluppato un modello innovativo di gestione del rischio di infiltrazioni criminali, riconosciuto a livello nazionale.

Del resto, non possiamo dimenticare che in Veneto sono oggi gestiti quasi 24 miliardi di euro di investimenti legati al PNRR, di cui oltre un miliardo per le Olimpiadi Milano-Cortina 2026. La Regione, inoltre, attraverso Azienda Zero e le aziende sanitarie, coordina 60mila dipendenti con un budget di oltre nove miliardi di euro annui. Numeri che richiedono strumenti di controllo avanzati: è proprio grazie a una mappatura dettagliata dei processi, all’analisi dei rischi e alle azioni di mitigazione, che cerchiamo di garantire la trasparenza e la legalità nella gestione di queste risorse. Un esempio concreto? Dopo la tempesta Vaia, abbiamo attivato lavori per oltre due miliardi di euro senza registrare alcuna interdittiva antimafia o problema giudiziario. Questo dimostra che prevenire è possibile. E che il Veneto è un territorio ostile alla criminalità organizzata, grazie a controlli rigorosi e all’applicazione di modelli innovativi.

Conclude il consigliere regionale: “Quanto preso in esame oggi sarà ripreso domani a Treviso, dove sempre con ANCI Veneto affronteremo un altro tema cruciale, e cioè le segnalazioni di operazioni sospette e la normativa antiriciclaggio. Il messaggio di fondo è chiaro: in Veneto non c’è spazio per la criminalità organizzata. Pertanto, continueremo a impegnarci con determinazione per garantire un’economia sana, sicura e fondata sulla trasparenza. Perché la legalità è la base per uno sviluppo duraturo e sostenibile”.