Venezia, 9 settembre 2024 – “Dispiace che commemorazioni storiche importanti, come quelle di ieri in Cansiglio, diventino per qualcuno un triste mercato dove deridere il Presidente di Regione più amato d’Italia. Una mancanza di rispetto delle istituzioni tipica di chi usa la democrazia solo come slogan. I fatti tragici della storia nazionale, però, come quello ricordato ieri, non hanno un colore politico, ma dovrebbero essere patrimonio di tutti. Per questo i fischi di ieri fanno male: qualcuno, oltre a dimostrare il suo basso livello di ascolto democratico, ha perso una ottima occasione per dimostrare la propria maturità. Una occasione che, invece, per una ex parlamentare come Rosy Bindi, si è trasformata in una misera invettiva politica contro la riforma dell’Autonomia. Per capire perché un evento di commemorazione si trasformi in una arena politica, bisogna chiedere a chi si è resa protagonista di questo spiacevole quadretto. Credo sia doveroso far presente a Rosy Bindi che non c’è bisogno che si scomodi da tutte le sue numerose attività per venire in Veneto a ricordarci come è fatta la Costituzione. Considerata la più bella del mondo, come la sinistra ama ricordare, lo è anche per quegli articoli dove si prevede l’autonomia decentrata. A proposito: nel 2001, della maggioranza che ha approvato la riforma del titolo V faceva parte anche lei, Rosy Bindi. In pratica, ieri sul Cansiglio l’onorevole Bindi ha contestato sé stessa. Forse ha fatto talmente tante legislature in Parlamento, da averlo dimenticato”. Così Alberto Villanova, Presidente Intergruppo Lega – LV, in merito alla contestazione ai danni di Luca Zaia ieri, non presente sul Cansiglio.