Venezia, 23 agosto 2024 – “Sono soddisfatta che l’aula del Consiglio Regionale del Veneto abbia approvato la mia mozione, il cui obiettivo è di chiedere un profondo monitoraggio sul progetto della Diga del Vanoi. L’opera è complessa e impattante, serve quell’attenzione che manca invece alle opposizioni, un tempo favorevoli e ora contrarie. In politica, prima che lo studio dei documenti, serve la coerenza. Mentre confondere le acque non è utile né ai cittadini né alla nostra montagna, che vuole e ha diritto alla trasparenza”. Sono queste le parole del consigliere regionale della Lega – Liga Veneta Silvia Cestaro nel commentare l’approvazione della sua mozione sul serbatoio del Vanoi, discussa e approvata oggi in Consiglio Regionale.
“Premessa: l’ipotesi di una diga del Vanoi non riesce ad entusiasmarmi e mi lascia molto perplessa. Ma il progetto c’è. E la firma politica sul documento di primogenitura porta la sigla del Governo Renzi, di quel Matteo Renzi che al tempo dei fatti, ovvero nel 2016, era segretario del PD. La rivendicazione politica, quindi, è chiara. Dirò di più: il finanziamento delle grandi dighe è iniziato con il Governo Conte 2, a trazione PD-5Stelle, tanto che fu lo stesso Ministro Patuanelli a stanziare un contributo di quasi 1,5 milioni di euro. Sulla scia di tutto questo, favorevolmente nell’estate del 2022, anche in Consiglio regionale i colleghi Dem, nonché Baldin e Ostanel, votarono la mozione 333 per la rapida e positiva realizzazione dell’opera oggi misteriosamente contestata. La (già) collega Guarda, in quel frangente, preferì prima contestare il progetto per la diga per poi, però, incomprensibilmente, uscire dall’aula al momento del voto. Ecco perché, oggi, trovo scandaloso il comportamento dei rappresentati del PD e del Movimento 5 Stelle: non si può essere un giorno favorevoli alle dighe e il giorno dopo ambientalisti. Io ritengo, e continuo a credere, che questa opera sia complessa e molto delicata perché s’inserisce su un territorio con diverse peculiarità. È per questo che ho presentato un atto di indirizzo, per esaminarne e metterne in luce tutti gli aspetti: spetta ai tecnici chiarire vantaggi e svantaggi. Ma non si possono accettare lezioni di coerenza da chi cambia idea sulla base della convenienza: PD e 5 Stelle decidano una volta per tutte da che parte stanno” conclude Cestaro.