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Brescacin (Lega – LV): “Il Governo affronti con urgenza il tema del payback sanitario”
Pubblicato il 9 Agosto 2024

Venezia, 8 agosto 2024 – “La giunta regionale si attivi presso il Governo per affrontare in tempi brevi il tema del cosiddetto payback sanitario, al fine di scongiurare la crisi delle aziende farmaceutiche e le gravi ripercussioni a danno dei lavoratori del settore e del benessere della collettività”.

Si intitola così la mozione depositata dalla Presidente della Commissione Sanità, Sonia Brescacin (Intergruppo Lega – Liga Veneta), in Consiglio regionale del Veneto.

“E’ necessario che il Governo prenda in mano la situazione: bisogna affrontare con urgenza le conseguenze del payback sanitario che penalizza le piccole e medie industrie del settore farmaceutico, con rischio di ricadute importanti sull’occupazione, sulla qualità dei servizi e i costi, oltre agli investimenti nella ricerca e nello sviluppo. Se da una parte è più che corretto attivare strumenti di controllo della spesa pubblica – aggiunge Brescacin – il Governo deve garantire la sostenibilità delle imprese del settore farmaceutico che, in Italia, vantano 200 mila posti di lavoro. È indispensabile intervenire subito con azioni concrete per evitare una crisi irreversibile e ripercussioni sul mercato e per l’intero sistema sanitario nazionale.
Secondo lo studio “Analisi dei meccanismi di ripartizione del payback per le imprese della filiera dei dispositivi medici” (settembre 2023), sviluppato da Nomisma per PMI Sanità, il payback coinvolge oltre 6.000 imprese di cui il 44 per cento circa ha meno di 10 addetti e il 70 per cento circa ha meno di 50 addetti. Un’impresa su 8 esistente nel 2015 è cessata o è già in stato di insolvenza, per cui non potrà pagare. Le imprese con almeno un fattore di criticità economico-finanziaria dopo l’applicazione del payback sono, in 3 casi su 4, con meno di 50 addetti, ossia PMI. Lo stesso studio inoltre, conferma che salvo qualche eccezione, il payback colpisce relativamente di più le imprese meno strutturate, condizionandone in molti casi la stessa esistenza. La scomparsa dal mercato di molte piccole e medie imprese rischia di determinare poi minore concorrenza e un abbassamento della qualità dei dispositivi, oltre a e un innalzamento generalizzato dei prezzi. Il Governo – conclude Brescacin – si attivi subito per salvare il sistema sanitario e i posti di lavoro, dopo la sentenza della Consulta sul payback dispositivi medici, che rischia di mandare sul lastrico oltre 2mila aziende”.