Venezia, 10 settembre 2024 – “L’Autonomia trasformerebbe il Paese in un Arlecchino”. Lo ha dichiarato ieri sera a Padova alla Festa dell’Unità, l’ex segretario del Pd, Pierluigi Bersani, lo stesso che parlava di pettinare le bambole e smacchiare il giaguaro. Bersani che attacca ancora ancora una volta l’Autonomia differenziata che è prevista nella Costituzione è lo stesso che a novembre del 2020 dichiarava al Manifesto: “Se l’Italia è ancora ai vertici per la sanità pubblica è grazie alle Regioni, col centralismo sarebbe molto più difficile avere una sanità per tutti, di territorio, sarebbe il trionfo delle mutue, un sistema ottocentesco”? Come si può dare credito a politici che rinnegano il sostegno all’Autonomia quando prima sostenevano che era necessaria? E questo come a voler far passare una riforma seria, votata da 2 milioni 273 mila veneti, compresi moltissimi aderenti al Pd quale fosse una carnevalata e che invece renderà il paese più snello e più agganciato all’Europa. Ma quale maschera potremmo far indossare, a Bersani e compagni, dalla Schlein a Conte e compagnia? Chi Colombina? Chi Balanzone, il dottore bolognese saccente e presuntuoso? E chi Pulcinella, maschera napoletana, famosa per essere contradditoria, pigra, opportunista e chiacchierona?”. Così il Presidente della Prima Commissione, Luciano Sandonà (Lega – LV) sulle dichiarazioni di Bersani ieri sera a Padova contro l’Autonomia.