Canoni demaniali marittimi – Dolfin (LV): «Altro che ristori. Il Governo ha aumentato fino a sette volte i costi delle concessioni per i piccoli stabilimenti balneari e rimessaggi di barche. Queste imprese hanno bisogno di aiuti, non salassi»
Venezia, 4 febbraio 2021 - «Il lockdown e la crisi economica da Covid-19 hanno messo a dura prova il settore del turismo balneare: la stagione estiva è stata fortemente compromessa dalla pandemia e i prossimi mesi si prospettano molto in salita per i gestori di stabilimenti, bar o rimessaggi di barche. Nonostante questo, però, il Governo ha deciso con il decreto «Agosto» di aumentare la soglia minima dei canoni demaniali marittimi da 362,90 a 2.500 euro annui. Una follia, per i titolari delle micro e piccole concessioni non commerciali. Le imprese avrebbero bisogno ora solamente di ristori e misure a sostegno del lavoro e del reddito, e non di aggravi di costi che rischiano solo di aggravare la sofferenza. Per questo motivo ho presentato una mozione per chiedere alla Giunta regionale del Veneto di farsi portavoce con il Governo ed evitare questi aumenti spropositati». Ad annunciarlo è Marco Dolfin, consigliere regionale del Gruppo Liga Veneta per Salvini premier.
«Questa crescita esponenziale dei canoni non è stata imposta solo agli stabilimenti balneari, ma anche ai titolari di micro e piccole concessioni sul demanio marittimo – spiega Dolfin -. Parliamo quindi di ormeggi privati, cartelli pubblicitari, edicole, rimessaggi di surf e windsurf, campi da beach volley di associazioni sportive e dilettantistiche. Realtà che hanno quindi visto pressoché azzerarsi le entrate nell’ultima stagione. A fronte di costi così elevati a molte realtà, per lo più a conduzione familiare, non resterà altra strada che chiudere. Non possiamo permettere che questo settore, così importante per l’economia della nostra regione, ma anche per il mantenimento delle nostre spiagge, sia messo in ginocchio da un Governo che, evidentemente, ha l’unico obiettivo di “fare cassa”».
Rigo (LV): «Preoccupante il progetto di una grande discarica di scarti di auto in una zona dalle eccellenze enogastronomiche. Urgente ripensare le politiche ambientali dell’UE»
Venezia, 29 gennaio 2021 - «Il progetto del Car Fluff che dovrà essere aperto a Sorgà, nel Veronese, sta davvero creando non poche preoccupazioni nei residenti e gli amministratori. Aprire una grande discarica di scarti di auto, con tutti i rischi ambientali che ne deriveranno, in una zona a spiccata vocazione agricola, dove vengono coltivate eccellenze agroalimentari come il riso IGP e il radicchio IGP, non sembra una scelta molto lungimirante. Il progetto è ancora in fase di pre-istruttoria negli uffici della Regione del Veneto: i tecnici stanno ancora esaminando la regolarità dei documenti presentati. Come amministratori regionali, sarà nostra premura monitorare la questione per verificarne gli impatti sulla viabilità e sull’equilibrio ambientale della zona che preoccupa cittadini, amministratori, agricoltori e associazioni venatorie che vivono ogni giorno questo territorio. È però urgente anche ragionare in prospettiva sulle modalità di smaltimento dei veicoli ormai obsoleti, anche in funzione delle stringenti politiche ambientali dell’Unione Europea in materia di diesel Euro 4 che potrebbero avere profondi impatti sullo smaltimento di veicoli». A dirlo è Filippo Rigo, consigliere regionale del Gruppo Liga Veneta per Salvini Premier.
«Al momento l’Unione Europea ha sospeso l’obbligo di dismettere tutti i diesel euro 4 – precisa Rigo -, ma la questione è solamente rimandata. Dover adempiere a questa imposizione provocherebbe un enorme danno economico per le famiglie, costrette a dismettere e cambiare auto a favore di un veicolo più moderno. L’Ue dovrebbe anche considerare le conseguenze delle proprie politiche ecologiche. La dismissione di quasi un terzo del parco auto nazionale andrebbe attentamente valutata anche in relazione alle ricadute sull'intero e già provato sistema di gestione dei rifiuti di origine produttiva. In particolare, il fabbisogno di smaltimento dei residui dalla lavorazione del Car Fluff comporterebbe l'immancabile ricerca di nuove aree di discariche. E questo comporterebbe un rischio di ulteriore consumo di suolo, considerata l'attuale carenza di offerta di smaltimento, e un concreto pericolo per la salute pubblica. Ancora una volta Bruxelles si dimostra troppo lontana dalla vita reale dei cittadini».
Crac delle Banche Venete – Favero (LV): «Il Governo tuteli i risparmiatori e le imprese e solleciti i rimborsi, chiedendo attenzione e umanità ad AMCO nel recupero crediti»
Venezia, 28 gennaio 2021 - «Ho ricevuto moltissime sollecitazioni da parte degli ex soci di Veneto Banca che aspettano ancora di essere rimborsati attraverso il Fir, il Fondo indennizzo risparmiatori. Solo pochi mesi fa il Fir ha iniziato le procedure di rimborso, procedure che stanno andando a rilento. In molti non hanno ancora ricevuto nulla e coloro che hanno ricevuto un primo ristoro hanno ottenuto solo il 12% di quanto perso e non il 30%, cioè un anticipo. Non si può attendere ancora oltre. Per questo motivo, dopo averne discusso in maggioranza, ho depositato una mozione per sollecitare il Governo a far sì che i risparmiatori vengano rimborsati al più presto: una quota significativa di essi sono persone anziane che avevano acquistato le azioni, dopo anni di sacrifici, come forma di risparmio per la vecchiaia e che potrebbero avere urgenza di recuperare almeno una parte dei risparmi di una vita per poter soddisfare le loro necessità individuali e quelle dei propri figli o familiari». Ad annunciarlo è Marzio Favero, consigliere regionale del Gruppo Liga veneta per Salvini premier.
«Quando è esplosa la crisi di Veneto Banca ero sindaco di Montebelluna – continua il consigliere leghista -. Ho potuto toccare con mano la sofferenza dei risparmiatori e degli imprenditori che vedevano in Veneto Banca non un semplice istituto bancario, ma la loro casa, una certezza di garanzia per i loro risparmi e investimenti. E un discorso analogo deve essere fatto anche per gli ex soci di Banca Popolare di Vicenza. Oltre a questo tema è anche da porre particolare attenzione all’attività dell’AMCO, la compagnia incaricata del recupero crediti. Il nostro territorio è stato attraversato da una profonda crisi economica dal 2008 al 2018. Molte imprese hanno dovuto far fronte a grandi difficoltà. Alcune di loro non si sono mai riprese e hanno dovuto chiudere, con grande sofferenza delle famiglie dei lavoratori che ruotavano attorno ad esse. È di fondamentale importanza che le procedure di recupero crediti siano condotte con attenzione, equilibrio e umanità, anche in considerazione della ulteriore emergenza economica e sociale creata dal Covid. A fronte dei crediti incagliati, è dovere di tutti gli amministratori di AMCO salvare quante più imprese possibili». Peraltro è notizia degli ultimi giorni che i tribunali hanno particolare difficoltà a portare avanti il processo nei confronti dei responsabili del crac delle banche popolari venete, e questo a causa della carenza di personale. Si tratta di una situazione che sta angosciando gli ex soci che chiedono giustizia.
Ambiente – Rizzotto (ZP): «Deflusso ecologico. Mozione in Consiglio regionale per chiedere ulteriori accertamenti sulla sostenibilità delle deroghe»
Venezia 28 gennaio 2021 - “Ho ascoltato Enti ed autorità di bacino, ENEL, ed Associazioni di categoria, in Commissione, raccogliendo le istanze del territorio. Credo che sia da approfondire la possibilità di deroghe sulla Direttiva acque per l’applicazione del deflusso ecologico per il Piave e per il Brenta, valutando anche una fase di sperimentazione. Per le categorie economiche che vivono e lavorano in queste zone, bisogna considerare con estrema attenzione le conseguenze che deriverebbero dalla applicazione delle norme”. È così che motiva il Presidente della Seconda Commissione, la consigliera regionale Silvia Rizzotto (Zaia Presidente), la presentazione di una sua mozione in consiglio regionale sulla Direttiva Quadro sulle Acque e la sua applicazione del deflusso ecologico.
“La Direttiva Quadro sulle Acque – spiega la consigliera - ha definito un programma per la protezione della risorsa idrica prevedendo, per ciascun distretto idrografico, la predisposizione di misure per raggiungere ‘lo stato buono’ di tutte le acque. Il fatto è che tra queste misure figura anche l’introduzione del deflusso ecologico, che impone un maggiore rilascio delle acque a valle delle opere di presa lungo i fiumi. Associazioni di categoria, Enti ed autorita' come l'ENEL, con le quali mi sono interfacciata e che ho appositamente audito in queste settimane, e Amministrazioni comunali del territorio, evidenziano però, che i cambiamenti climatici in atto non sarebbero stati considerati, con potenziali e negative conseguenze sul territorio e sui centri urbani. Spiegato il motivo di questa mozione: chiedo alla Autorità di Bacino competente ulteriori accertamenti per capire meglio come procedere, in particolare per il Piave ed il Brenta”, conclude Silvia Rizzotto.
Fondi Ue – Scatto (ZP): «Oltre 1800 mln di euro in arrivo, Veneto regione modello nell’impiego risorse per politiche del lavoro e di coesione»
Venezia 28 gennaio 2021 – “La prossima programmazione europea 2021-2027 per le politiche di coesione potrà contare su una dote complessiva di oltre 1800 milioni di euro. Calcolando i 1074 milioni di euro previsti per i piani operativi integrati Fse e Fesr e i 750 milioni attesi dal Next Generation EU, il Veneto potrà avere a disposizione in questo decennio una ‘leva’ finanziaria mai conosciuta sinora per le politiche per i giovani, le donne, il lavoro, l’innovazione, lo sviluppo e la coesione sociale”. La presidente della sesta commissione consiliare Francesca Scatto (ZP) – all’indomani dell’incontro tra la commissione Cultura e Formazione e l’assessore regionale al Lavoro, alla Formazione e Istruzione Elena Donazzan e il responsabile dell’Area capitale Umano della Regione Santo Romano - mette l’accento sulla grande sfida che attende il Veneto in materia di occupazione lavoro, innovazione, ricerca, coesione sociale e contrasto alla povertà, alla luce del quadro finanziario dei fondi europei attesi.
“Un quadro finanziario imponente – sottolinea la presidente - che la Regione Veneto saprà gestire sicuramente al meglio, forte delle ‘best practices’ messe in campo in questi anni, dei risultati conseguiti con la programmazione 2014-2020 certificati dal Comitato di Sorveglianza e dalle Autorità europee, dalle capacità del ‘team’ tecnico della struttura regionale Capitale Umano che ha supportato la progettazione e la gestione di interventi strategici e piani operativi, e del grande coinvolgimento delle istituzioni locali e delle parti sociali coinvolte nel tavolo unico di partenariato fortemente voluto dal presidente Zaia e allargato a 86 soggetti”.
“Se andiamo a guardare i risultati raggiunti con il piano operativo Fse 2014-2021, che ha impegnato 764 milioni di euro – analizza Scatto – vediamo che il Veneto, non solo ha saputo rispettare i tempi e portare in meta tutti i progetti presentati dimostrando di essere una realtà di eccellenza nell’impiego dei fondi Ue, ma soprattutto ha saputo sperimentare e affermare nuovi approcci al problema occupazionale e modelli efficaci di politiche attive per il lavoro. La strategia di puntare su formazione, imprese e dignità delle persone, investendo su formazione, orientamento, accompagnamento delle crisi aziendali e delle persone disoccupate, assegni per il lavoro, inserimento delle donne, programmi integrati di coesione territoriale per i soggetti più fragili, e, da ultimo con la misura innovativa dei contributi salariali alle imprese che reintegrano i propri lavoratori nonostante la crisi Covid, rappresenta quanto di più valido e alternativo rispetto al modello assistenzialista e fallimentare del reddito di cittadinanza”.
“La commissione Cultura e Formazione, nel proprio ruolo di organo di indirizzo e di controllo – conclude la presidente dell’organo consiliare – è pronta ad affiancare le strutture regionali con pieno spirito di collaborazione nell’imponente lavoro di progettazione che ci attende e che dovrà coinvolgere le migliori energie della società veneta. Penso al mondo universitario: gli atenei del Veneto già protagonisti di interessanti programmi di rientro di giovani ricercatori che hanno coinvolto sinora 4mila giovani e di iniziative di valorizzazione della competitività di centinaia di imprese, potranno essere in prima linea nel perseguire i nuovi obiettivi che la Ue ci chiede, e cioè incremento del numero dei laureati in Veneto, sviluppo di ricerca e innovazione, trasferimento di competenze tecnico-scientifiche nel territorio”.
Agricoltura – Pan (LV): «La fusione tra consorzi agrari sia un processo democratico e non penalizzi l’esperienza mutualistica del Veneto»
Venezia 28 gennaio 2021 – «Conosciamo bene la storia e la forza dei due consorzi agrari del Veneto, strutture solide, con un secolo di storia e con bilanci in attivo, capaci di svolgere servizi importanti, a prezzi calmierati, per le imprese del mondo agricolo. Mi auguro che il progetto CAI non disperda questo patrimonio, diluendo in un grande contenitore nazionale esperienze e potenzialità del nostro territorio, che hanno consentito all’agricoltura veneta di raggiungere i primi posti per produttività nelle classifiche nazionali». Giuseppe Pan, consigliere regionale della Liga veneta per Salvini ed ex assessore regionale all’Agricoltura, si fa portavoce delle perplessità e delle preoccupazioni espresse oggi da alcune organizzazioni del mondo agricolo.
«Abbiamo ascoltato i vertici di Confagricoltura, Cia e Copagri esprimere interrogativi, con toni e accenti diversi, sul piano industriale di questa operazione e riserve sul percorso di fusione intrapreso– dichiara Pan –. Le loro preoccupazioni sono anche le nostre e quelle di tante imprese agricole del Veneto che temono di perdere voce in capitolo, rappresentanza e capacità di azione nella futura governance del Consorzio nazionale. Mi auguro che il percorso intrapreso salvaguardi l’identità territoriale dei nostri produttori e i benefici che i due consorzi agrari del Veneto hanno sinora garantito alle imprese – conclude Pan – Chiediamo che le assemblee dei soci siano informate e coinvolte con la massima trasparenza su portata, costi e benefici del processo di aggregazione e sui progetti di sviluppo della futura piattaforma».
Trasporto pubblico locale – Dolfin (LV): «Disdetta dei contratti da AVM Holding, dall’azienda politiche assurde. Non possiamo permettere che a pagare siano i lavoratori»
Venezia, 27 gennaio 2021 - «È assurdo che in tempo di crisi pandemica e di precaria situazione sociale, il Gruppo AVM Holding, l’Azienda Veneziana della Mobilità, decida come un fulmine a ciel sereno di stralciare gli accordi integrativi di 2° livello per tutti i lavoratori dipendenti dell’Azienda ACTV. Una decisione che avrà ricadute drammatiche non solo sul trasporto locale veneziano, ma anche e soprattutto sulle famiglie dei dipendenti coinvolte. La dirigenza aziendale deve fornire chiarimenti sulle logiche che l’hanno spinta a optare per una scelta così drastica che va a colpire i soli lavoratori dipendenti». A dirlo è Marco Dolfin, consigliere regionale del Gruppo Liga Veneta per Salvini premier.
«Ho quindi sottoscritto una mozione presentata dai colleghi di minoranza – continua Dolfin -. È fondamentale che tutte le parti politiche si uniscano per chiedere all’assessore al Lavoro di farsi subito promotrice e garante nell’aprire un tavolo di discussione e di confronto con i vertici aziendali e le parti sociali. Dobbiamo assolutamente evitare che a pagare l’ennesimo scotto del sacrificio siano, ancora una volta, tutti i lavoratori e le loro famiglie».
Giornata della Memoria – Villanova (ZP): «Ai consiglieri del PD interessa più il processo a una singola persona che l’affermazione di un principio. La smetta di fare polemiche e si dedichi alla riflessione e alla memoria»
Venezia, 26 gennaio 2021 – «Spiace constatare che quello che davvero interessava ai Dem non era tanto affermare i valori di antifascismo, tolleranza, rispetto, ma portare avanti un processo nei confronti di una persona che ha ammesso di aver fatto uno sbaglio grave. Ammissione arrivata anche dopo gli attacchi e le critiche della sua stessa amministrazione. Purtroppo dobbiamo prendere atto che per il PD ogni giorno è buono per fare polemica. Vorrei consigliare alla minoranza di approfittare di questa giornata per dedicarsi alla memoria e alla riflessione e non sprecare, così, una occasione di crescita». Alberto Villanova, capogruppo di Zaia Presidente in Consiglio regionale del Veneto, risponde così alle polemiche sulla Giornata della Memoria dei consiglieri del PD.
«I consiglieri del PD provano ad arrogarsi la palma di antifascisti, facendo passare la legge regionale sulla Memoria come una loro conquista. Ricordo ai colleghi che su quella legge, come primo firmatario, c’è il mio nome. Forse a loro sfugge che a noi non interessa tanto colpire la singola persona, ma affermare un principio».