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3 Marzo 2022
Riforma del catasto, Centenaro (Lega – LV): “Voto a scatola chiusa pessima idea: vogliamo conferme sulla tassa della casa”
Venezia, 3 marzo 2022 – “Da una parte il Superbonus, dall’altra la riforma sulla legge del catasto: non vorremmo mai scoprire che lo Stato con una mano ha dato e con l’altra vuole togliere”. Con queste parole il consigliere regionale dell’Intergruppo Lega – Liga Veneta, Giulio Centenaro, esprime preoccupazione sulla riforma del Catasto. “Va bene procedere spediti – prosegue Centenaro – ma minacciare la crisi di governo qualora non si approvasse così com’è la riforma del catasto, con la situazione che stiamo vivendo all’indomani della pandemia e con la guerra in Ucrania, non è accettabile. Il Parlamento è del tutto legittimato a modificare ciò che ritiene più opportuno, non si può approvare una riforma a scatola chiusa”. “Il tema della riforma del catasto si intreccia alla discussione sulla tassazione di beni e proprietà. Parlare di catasto significa dunque parlare anche di tasse sulla casa, tematica delicata soprattutto in un momento storico come questo”. “Quando si mette mano a una legge come questa – conclude Centenaro –  è meglio un passaggio e un approfondimento in più che in meno: non vogliamo vi siano, alla fine, rischi di modifiche peggiorative per i contribuenti. Il dubbio è che dietro questa fretta vi siano altre logiche, chiediamo dunque maggiori garanzie sul fatto che non si metterà mano alla tassa sulla casa”.
2 Marzo 2022
Guerra in Ucraina, Villanova (Lega -LV): “Consiglio regionale unanime su condanna all’invasione in Russia, fermare le bombe sui civili e mobilitare la diplomazia”
Venezia, 2 marzo 2022 – “Il Consiglio regionale del Veneto ha votato all’unanimità la risoluzione per condannare l’invasione russa in terra di Ucraina. Un testo condiviso con tutte le forze politiche, che ringrazio per il costruttivo contribuito. Il Veneto ha avuto non uno, ma ben due guerre mondiali sul proprio territorio: per questo chiediamo al Governo di Mosca di fermare le bombe sulle città e sui civili ucraini. La diplomazia serve per risolvere le tensioni, e noi tutti speriamo che si attivi da subito per arrivare ad una soluzione civile”. Sono queste le parole del Presidente dell’intergruppo Lega-Liga Veneta in Consiglio regionale, Alberto Villanova, nel commentare la risoluzione approvata oggi dal consiglio regionale del Veneto per condannare la guerra in Ucraina. “Le immagini dei rifugi antiaerei – prosegue Villanova - dei bambini che piangono e dei missili sulle case degli ucraini, sono inaccettabili nel 2022. Se la Russia vuole continuare a far parte del mondo civile e avere scambi con l’Occidente, deve essere a conoscenza del fatto che per noi la guerra è qualcosa di intollerabile. Sono orgoglioso che il consiglio regionale abbia adottato questa risoluzione, affermando all’unisono che “Il Veneto ripudia la guerra”, e sono ancora più orgoglioso dei Veneti che, a migliaia, stanno aiutando la popolazione ucraina”. “La risoluzione – prosegue il presidente - oltre ad esprimere la doverosa solidarietà verso la popolazione ucraina, chiede alla diplomazia di attivarsi come mai prima, di fare il proprio lavoro. La nostra posizione è netta: qualsiasi azione al di fuori della democrazia non è e non sarà mai giustificata dai Veneti”. “L’Europa dovrebbe anche intervenire – aggiunge Villanova - destinando dei fondi per calmierare i prezzi dell’energia e per diversificare le fonti di approvvigionamento. Il compito della politica nei prossimi mesi sarà infatti quello di attutire le ricadute delle sanzioni economiche alla Russia. In questo senso, si potrebbe valutare che all’interno dei fondi del PNRR, le destinazioni degli aiuti economici siano ricalibrati in modo da garantire risorse per differenziare l’approvvigionamento energetico e calmierare l’aumento dei costi. Per arrivare alla piena transizione ecologica green, dobbiamo prima fare in modo che le nostre aziende e le nostre famiglie sopravvivano allo tsunami energetico che abbiamo di fronte. E per farlo abbiamo bisogno di un’autonomia energetica che non ci lasci sotto scacco di potenze straniere: non possiamo far pagare agli italiani il costo di questa scellerata guerra voluta dal Cremlino” – conclude Villanova.
1 Marzo 2022
Centenaro (Lega-LV): «Edilizia, prorogare il Superbonus al 2023 anche per le case unifamiliari, così come già accade per i condomini. Depositata una mozione in Consiglio regionale»
Venezia, 1 marzo 2022 – «Vengano prorogate le scadenze delle agevolazioni del Superbonus al 110% anche per le abitazioni unifamiliari, così come per i condomini, per tutto il 2023 per aiutare le famiglie e sostenere al contempo le imprese edilizie». A chiederlo con una mozione depositata in Consiglio regionale del Veneto è il consigliere regionale dell’Intergruppo Lega-Liga Veneta Giulio Centenaro. «La complessità delle pratiche burocratiche, il rincaro delle materie prime, la crescita esponenziale dei costi dell’energia, resa ancora più evidente dalla crisi internazionale ucraina, la carenza di lavoratori legata alla pandemia da Covid – 19 possono mettere in discussione gli effetti positivi del Superbonus 110%. Quella che era una misura pensata per offrire una ripresa al settore dell’edilizia, puntando sulla riqualificazione energetica ed edilizia del patrimonio già esistente, rischia di trasformarsi in un boomerang. Le difficoltà di reperire materiali e la crescita delle spese stanno rallentando molto i lavori, mettendo a rischio il rispetto delle scadenze per l’ottenimento delle agevolazioni economiche. E se i condomini potranno usufruire di una proroga al 2023 delle agevolazioni al 110%, con una diminuzione graduale negli anni successivi, destino diverso spetta invece alle abitazioni unifamiliari. È quindi essenziale permettere che anche le case singole possano usufruire delle stesse tempistiche pensate per i condomini. Attualmente la normativa prevede che, per le case singole, l’agevolazione al 110% sia concessa per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022, a condizione però che venga effettuato almeno il 30% dei lavori previsti entro il 30 giugno di questo anno. Questa scadenza sta mettendo a dura prova le imprese edilizie che, per accelerare i tempi, rischiano di dover affidare parte dei lavori a manodopera poco esperta e qualificata, inficiando così la buona riuscita del progetto. Permettere una proroga del Superbonus al 110% fino a tutto il 2023, con una diminuzione al 70% per il 2024 e al 65% al 2025, proprio come è per i condomini, ed eliminare al contempo il vincolo del 30% dei lavori da effettuare, permetterebbe di mantenere gli effetti benefici sul settore del Superbonus, senza mettere in difficoltà famiglie e imprese».
28 Febbraio 2022
Consumo del suolo, Rizzotto, Zecchinato e Centenaro (Lega – LV): “Approvato in Commissione il progetto di legge n.64 con un testo rivisto e migliorativo: nuovi limiti al consumo del suolo, ma tutelando le aziende”
Venezia, 28 febbraio 2022 – “Quello che abbiamo approvato giovedì in Seconda Commissione è un testo che è stato rivisto, esaminato, aggiornato, discusso e dunque migliorativo nel suo complesso, che ora andrà in Prima commissione, e dopo in Consiglio regionale per l'approvazione. Vi è un cambiamento significativo e un importante passo avanti nel contenimento del consumo di suolo: nuovi limiti che non penalizzano quelle aziende già presenti sul territorio che necessitano di ampliamenti”. Con queste parole la presidente della Seconda Commissione, Silvia Rizzotto, e i colleghi Marco Zecchinato e Giulio Centenaro (Intergruppo Lega – Liga Veneta), commentano il passo avanti del Progetto di legge n. 64 dal titolo: “Modifiche alla legge regionale 6 giugno 2017, n.14: “Disposizioni per il contenimento del consumo di suolo e modifiche alla legge regionale 23 aprile 2004, n.11 “Norme per il Governo del territorio e in materia di paesaggio”. “Siamo soddisfatti del risultato finale, il testo del progetto di legge – spiegano i consiglieri – aggiornato e approvato, prevede che l’attuazione degli interventi di edilizia produttiva in variante allo strumento urbanistico comunale, attraverso la procedura straordinaria dello Sportello Unico Attività Produttive (SUAP), costituisca “consumo di suolo” quando l’intervento di ampliamento ecceda i 10.000 mq di superficie fondiaria. E' questa una ulteriore diminuzione, un nuovo limite rispetto al contenimento che già era previsto dalla legge regionale e dunque l'importante novità: oltre questi limiti, sarà comunque attuabile la procedura SUAP ma il terreno utilizzato risulterà e costituirà “consumo di suolo” pesando per il 50% sulla disponibilità regionale e per l’altro 50% su quello comunale, naturalmente dopo aver superato tutti i processi e procedimenti vagliati e previsti dalla normativa”. “Con questa previsione – proseguono i consiglieri - si dà risposta da un lato alle aziende che possono ancora contare su procedimenti veloci per adeguare le proprie attività ed essere competitive, dall’altro però si vuole incidere sul contenimento del consumo di suolo in deroga per i nuovi insediamenti o grandi ampliamenti che devono essere oggetto di apposita pianificazione”. “Il progetto di Legge è infatti in linea – proseguono i tre - con la progressiva eliminazione delle cosiddette “deroghe” al limite di consumo di suolo, con l’obiettivo di arrivare consumo “0” al 2050 previsto dalla legge regionale, preservando la possibilità di adeguamento/ampliamento per tutte quelle aziende presenti sul territorio che hanno necessità di spazi per mantenere e consolidare le proprie attività e l’occupazione. Una volta che il progetti di legge sarà approvato dal Consiglio e diverrà legge, ne vedremo gli esiti positivi. Resta intesa la nostra disponibilità e flessibilità nel valutarne i risultati sul lungo e medio termine ed essere nuovamente aperti a nuove valutazioni. E' una materia di competenza regionale molto complessa, di cui è necessario tener conto delle evoluzioni e degli sviluppi in costante aggiornamento”. “Il Progetto di legge segna un altro punto e un ulteriore passo avanti nella tutela ambientale e  nell’importante svolta sull’utilizzo della risorsa suolo – proseguono i consiglieri – che era partita con la legge regionale e prosegue con la recente soppressione della legge sui progetti strategici turistici che risultano di difficile controllo in termini di consumo di suolo. In tutte queste procedure risulta centrale il ruolo del Comune che avrà sempre l'ultima parola: l’atto finale di approvazione sugli interventi spetta infatti al Consiglio Comunale – concludono Rizzotto, Zecchinato e Centenaro - nel pieno principio dell'autonomia territoriale, come peraltro previsto anche dalla normativa nazionale”.
25 Febbraio 2022
Dolfin (Lega – LV): “Agricoltori in grave difficoltà per quello che sta accadendo, siamo al fianco degli operatori”
Venezia, 25 febbraio 2022 – “Al fianco degli agricoltori questa mattina per denunciare i danni che l'invasione dell'Ucraina sta causando anche all'economia locale italiana”. Così il consigliere regionale veneziano, Marco Dolfin (Intergruppo Lega – Liga Veneta), capo Dipartimento Pesca per il partito in Veneto, è intervenuto a margine della manifestazione a cui ha partecipato questa mattina, indetta da Coldiretti a Forte Marghera. “Condanniamo l'attacco all'Ucraina – spiega Dolfin – gli effetti della guerra stanno rendendo drammatica una situazione già molto critica per gli aumenti delle materie prime e delle bollette. Effetti che si sentono anche nel comparto pesca: il caro petrolio spinto dall’invasione dell’Ucraina costringe le barche a rimanere in banchina e ferma i trattori. L’agroalimentare è inoltre colpito direttamente dall’embargo che ha portato al completo azzeramento delle esportazioni in Russia dei prodotti Made in Italy presenti nella lista nera, dal formaggio al prosciutto, ma anche frutta e verdura. Una situazione che sconvolge i mercati e favoriscono le speculazioni”. “La coltivazione dei campi – prosegue Dolfin - come sta accadendo per la pesca, non è più vantaggiosa ma di questo passo nemmeno sostenibile. C'è il rischio di perdere le aziende locali: gli operatori di questo passo non saranno più in grado di coprire i costi per il balzo dei beni energetici, che si riflettono sui bilanci delle aziende. Abbiamo partecipato alla mobilitazione al fianco degli operatori ascoltando le categorie – conclude Dolfin – ci faremo portavoce al Governo della necessità di intervenire con urgenza”.
25 Febbraio 2022
Cestari (Lega-LV): «Manifestazione agricoltori a Marghera, settore primario motore della nostra economia. Va sostenuto con ogni azione in nostro potere»
Venezia, 25 febbraio 2022 – «Non possiamo lasciare da soli gli agricoltori in questo momento così difficile. È un settore troppo essenziale per la nostra economia e merita tutta la nostra attenzione per trovare soluzioni all’incredibile aumento del costo di energia e materie prime». Laura Cestari, consigliere regionale dell’Intergruppo Lega-Liga Veneta è intervenuta questa mattina nel corso della manifestazione organizzata da Coldiretti a Marghera. «Vengo dal Polesine, una terra di larghissime distese di campi attraversati dai fiumi. Il nostro è un territorio di agricoltori e pescatori. Mio nonno, così come i suoi fratelli, era agricoltore. Mi ha insegnato il rispetto per questo lavoro. La sua dignità. Mi ha sempre fatto respirare il profumo della terra e dell’acqua. Mi diceva che era un lavoro bellissimo. “Lavoriamo con quello che la natura già ci offre – spiegava - e dipendiamo solo dalle stagioni e dal tempo”. E questo era vero un tempo. Oggi purtroppo ci tanti elementi che impattano su questo lavoro. Le speculazioni economiche, le leggi non sempre favorevoli. E adesso la guerra. Pensiamo alle nostre multinazionali che fino a poche settimane fa potevano importare il mais ucraino per i nostri animali, e ora non potranno più. Sarebbe bene dare possibilità ai nostri produttori di coltivare i propri prodotti. Il settore primario è da sempre il motore vivo nostro territorio. La società di oggi, l’economia moderna, ci spinge a parlare molto di più di terziario. Benissimo, ma non dimentichiamo i doni la natura ci offre. Dobbiamo fare in modo che giovani siano invogliati e che apprezzino, oggi come ieri, questo lavoro che ha ancora tantissimo da offrire».
25 Febbraio 2022
Agricoltura, Michieletto e Vianello (Lega – LV): “Guerra in Ucraina, imprese ed agricoltura in ginocchio, urgente intervento Governo”
Venezia, 25 febbraio 2022 – “Rincari energetici, gas alle stelle, mais e grano ai massimi. L’aggressione russa è anche questo: le bombe sull’Ucraina uccidono innocenti e mettono in ginocchio le nostre aziende dell’agricoltura, già piegate dall’inflazione. Oggi in piazza a fianco delle imprese agricole, domani in Consiglio una risoluzione per chiedere al Governo uno stanziamento concreto”. Intervengono così i due consiglieri regionali Gabriele Michieletto e Roberta Vianello, dell'Intergruppo Lega - Liga Veneta, oggi in Piazza a Mestre a fianco delle imprese della agricoltura per protestare contro il caro energia. “La situazione sul fronte orientale è terrificante e molto preoccupante. Speriamo che la Russia fermi subito la sua invasione, perché i danni di questa aggressione si stanno rivelando pesantissimi: oltre a morti innocenti, il rincaro di grano e gas rischia di mettere in ginocchio imprese e l’intero settore primario. Oggi siamo venuti in piazza per dare il nostro sostegno a un grido d’allarme che non può rimanere inascoltato. Ma domani presenteremo questa risoluzione  perché le imprese venete, quelle agricole in primis, hanno bisogno di aiuto”- concludono i due consiglieri veneziani.
25 Febbraio 2022
Scatto (Lega – LV): “Una normativa speciale per salvare il tribunale di Venezia che preveda concorsi ad hoc e incentivi”
Venezia, 25 febbraio 2022 - “La giustizia a Venezia è al collasso. Al limite della capacità di gestione per carenza di personale sia tra i magistrati che tra gli amministrativi. E’ necessario intervenire con urgenza”. Così la Presidente della Sesta Commissione in Consiglio regionale, Francesca Scatto (Intergruppo Lega – Liga Veneta), commenta la mozione che ha presentato in Consiglio regionale a seguito dell’incontro della settimana scorsa con il presidente del Consiglio dell’ordine degli avvocati di Venezia, Federica Santinon. “Vi sono evidenti problemi di organici che riguardano tutti i tribunali – spiega Scatto - e poi vi sono quelli aggiuntivi, specifici, che riguardano la sede di Venezia centro storico: la scomodità, la carenza e il costo dei parcheggi, gli affitti elevati per chi decide di trasferirsi viverci. E’ quindi necessaria una proposta ad hoc per questa specificità che ho presentato nella mozione. Oltre a questo però – prosegue Scatto – da avvocato devo purtroppo evidenziare, in questi anni, di aver toccato con mano quella che non è solo una carenza di organico ma anche di attenzione e sensibilità per quanto riguarda il Tribunale dei Minori e la Volontaria Giurisdizione. Tempi lunghissimi, anche di anni, per decisioni che incidono sulla vita delle famiglie e sulla crescita dei bambini, situazioni di stallo e incertezza, attese che provocano enormi dolori alle famiglie. Ho personalmente segnalato l’inefficienza con cui mi sono trovata a scontrarmi e non è accettabile: va rimessa mano al settore”. Nella mozione la presidente chiede alla giunta regionale di attivarsi al Governo affinchè vengano predisposte le seguenti misure per sopperire alla carenza di magistrati: “Serve subito una normativa speciale per Venezia, che riconosca - al pari di quanto già avviene per il personale della Polizia Penitenziaria (che fa capo al medesimo Ministero della Giustizia) - un’indennità per “sede disagiata” al personale degli Uffici Giudiziari. Inoltre, vanno previsti incentivi economici o concreti (abbonamenti, alloggi, posti auto, sgravi fiscali) per il personale assegnato al Tribunale di Venezia. E appositi concorsi, riservati esclusivamente alla sede di Venezia, onde evitare, come è già accaduto, la dispersione delle risorse ad altre sedi della terraferma”. Per il personale amministravo invece la mozione chiede: “La mobilità verso i tribunali – spiega Scatto - con scopertura del 40% anche nei casi in cui il personale non abbia maturato l’anzianità quinquennale (ex art 35 dlgs 165/2001) e che in quelle sedi si rimanga a lavorare per almeno 5 anni”.
25 Febbraio 2022
Rizzotto e Bet (Lega-LV): «Fotovoltaico, dalla trasmissione Striscia la Notizia serie incredibile di inesattezze. Per affrontare questi argomenti non basta la passione, serve la competenza tecnica e giuridica»
Venezia, 25 febbraio 2022 – «Fa piacere che i giovani si interessino con passione alle vicende ambientali e politiche, ma è un peccato che Anna e Leonardo si siano prestati a fare polemica strumentale nei confronti della Regione del Veneto, riportando notizie inesatte e perdendo così un’occasione per fare chiarezza su un tema talmente delicato. Una trasmissione che si definisce “giornalistica” dovrebbe sapere che temi così complessi si affrontano anche sentendo l’opinione di chi ha competenze tecniche, giuridiche e amministrative. Sarebbe quindi quantomeno doveroso, da parte loro, aprire un contraddittorio». I consiglieri regionali dell’Intergruppo Lega-Liga Veneta, Silvia Rizzotto, presidente della Seconda commissione consiliare, e Roberto Bet, presentatore del progetto di legge 97, «Norme per la disciplina per la realizzazione di impianti fotovoltaici con moduli ubicati a terra», replicano con queste parole al servizio andato in onda ieri sera su Striscia la Notizia che aveva come tema la realizzazione di un impianto fotovoltaico a Mogliano Veneto. «Il servizio televisivo ha accumulato una serie di imprecisioni e inesattezze – continuano i due consiglieri -. Il dirigente Ispra intervistato suggerisce di realizzare gli impianti fotovoltaici nelle aree dismesse e sui tetti, ma non è ben chiaro a chi sia indirizzato questo consiglio. Gli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili sono realizzati da società private operanti nel mercato. Non sapevamo che 'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) che, ricordiamo, è un ente pubblico di ricerca italiano, abbia tra i suoi scopi quello di suggerire agli investitori dove fare gli impianti di produzione di energia elettrica da fonte solare. Se il consiglio va inteso come proposta legislativa per regolare l’approvazione di progetti su queste aree, ricordiamo che i procedimenti autorizzativi sono disciplinati dalla normativa statale, quindi l’unico destinatario che potrebbe avere competenza in merito è il governo nazionale. Anna, la giovane veneta intervistata nel servizio, critica la possibilità di realizzare un parco fotovoltaico su terreni agricoli. La informiamo, appunto, che la materia dell’energia è di competenza statale. La Regione non può introdurre un divieto generale di installazione degli impianti in zona agricola e i poteri in capo alle amministrazioni regionali sono molto limitati, essendo gli impianti considerati dal DPR 327/2001 “opere di pubblica utilità indifferibili ed urgenti”. Il problema è la legislazione statale che non permette di vietare in via generale l’installazione di questi impianti in zona agricola. Ad oggi non si contano le leggi regionali che sono state impugnate e dichiarate illegittime dalla Corte Costituzionale (come è successo per leggi di Toscana, Lazio, Puglia, Basilicata e di recente anche Friuli), proprio perché tentavano di introdurre dei limiti come prospettati da Anna, ma che non sono ammissibili. Per cui ci preme spiegare, considerato il grande interesse che questi temi hanno suscitato, e giustamente, nelle giovani generazioni, che se abbia senso o non senso installare questi impianti in zona agricola lo decidono gli investitori sulla base di business plan e della convenienza economico finanziaria del progetto. La Regione non può decidere dove fare gli impianti, effettua solo l’istruttoria per autorizzare o meno l’impianto sulla base dei vincoli di legge e delle tutele ambientali e paesaggistiche attualmente previste». Altro punto che necessità di una precisazione, spiegano i due consiglieri, è la dichiarazione secondo cui in Veneto le leggi in materia sarebbero “scarsissime”. «Il Veneto è stato tra le prime Regioni a dotarsi di una regolamentazione per l’individuazione di aree idonee e non idonee, già nel 2012, con una delibera di Consiglio regionale. Una norma che disciplina tutele e limiti all’installazione di impianti fotovoltaici, nel rispetto dei limiti delle competenze che lo Stato ha attribuito alle Regioni, e che tutela il paesaggio, l’ambiente, i beni architettonici e tutti gli interessi che devono essere valutati nel procedimento di autorizzazione di questi impianti. Proprio sulla base di questa delibera sono stati sono stati bloccati vari impianti in Veneto. Anche le informazioni riguardo il progetto di legge 97, cui si fa riferimento nel servizio, sono inesatte. Il pdl 97 è stato depositato il 20 settembre 2021 e illustrato e approfondito, in questi mesi, nella Seconda commissione. Sono state raccolte le osservazioni da parte degli stakeholders che sono pervenute a fine dicembre. Tutte le osservazioni sono state attentamente valutate e si sta concludendo l’aggiornamento del testo rispetto ai contributi arrivati da varie associazioni ed enti. Il pdl non non è fermo da tantissimo tempo, il suo iter sta procedendo con regolarità e a breve approderà in Consiglio. È bene però che si sappia che ci sono tempi tecnici per completare le valutazioni necessarie e accogliere le osservazioni pervenute. C’è inoltre un ulteriore motivo di rallentamento nell’iter, che Leonardo e Anna, o piuttosto i responsabili della trasmissione, si sono ben guardati dall’evidenziare: il vero problema è che mancano norme chiare a livello statale e che quindi ci sono continui interventi che rimandano a futuri provvedimenti governativi che non sono ancora stati approvati». Nella trasmissione vengono poi fatti paragoni con l’Emilia Romagna, all’avanguardia, secondo gli autori, per la possibilità di realizzare impianti in aree dismesse. «Come già spiegato, non serve una delibera regionale che promuova come siti idonei le cave in dismissione o discariche, perché è la stessa legge nazionale che lo prevede. Gli emiliani non hanno fatto nessun passetto in avanti, hanno semplicemente applicato la legge nazionale, cosa che si sta facendo anche in Veneto e in tutta Italia. Il fotovoltaico flottante, poi, è realizzabile anche in Veneto: non c’è nessun divieto a priori, è sufficiente che l’istruttoria che dovrà considerare tutti i vincoli della zona dove verrà installato l’impianto superi tutte le eventuali criticità. Spiace che Anna e Leonardo, volti e voci degli autori della trasmissione, non abbiano chiesto al Governo come mai fino ad oggi non ci sia stato un bando del PNRR che favorisca gli impianti in zone degradate, nei parcheggi, sopra le cave o discariche. I “passetti in avanti”, come li chiamano, nella direzione giusta si fanno raccontando ai cittadini la verità e spiegando correttamente le competenze e i limiti che hanno le Regioni rispetto a quanto è nei poteri dello Stato. Anna dice di non essere rimasta soddisfatta della risposta che le ha scritto il Governatore Zaia. Una reazione legittima, ma il nostro è un Paese dove si rispettano le leggi e le gerarchie delle competenze. Non possiamo permetterci di violare le norme a seconda di quello che ci piace o non ci piace.  Chi fa comunicazione, soprattutto rivolta ai giovani, è bene che trasmetta questa cultura della legalità. In Veneto siamo abituati a fare le cose per bene nel rispetto di tutti e soprattutto nel rispetto della legge»
24 Febbraio 2022
Ucraina, Villanova: “Risoluzione in Consiglio, il Veneto ripudia la guerra e chi con i missili invade il territorio di uno stato sovrano” 
Venezia, 24 febbraio 2022 – “L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia è un atto inaccettabile che non può essere tollerato in alcun modo. Ho depositato una risoluzione per esprimere la solidarietà verso il popolo della Ucraina, dal titolo “Condanna dell’aggressione russa all’Ucraina”. “Così il presidente dell’Intergruppo Lega – Liga Veneta, Alberto Villanova, commenta la risoluzione di cui è primo firmatario, depositato oggi in Consiglio regionale. “Il Veneto ripudia la guerra – prosegue il presidente - e chi la utilizza per aggredire un Paese civile alle porte della nostra Europa. L’atteggiamento della Russia è un’escalation di violenza. E mentre il suo ambasciatore fingeva di trattare una pace con i diplomati di mezzo mondo, l’esercito russo entrava sul suolo ucraino bombardando città e basi militari, causando morti e distruzione. Un atteggiamento irresponsabile alle porte dell’Europa, che riporta le lancette dell’orologio al 1939. La pace è un valore delle democrazie occidentali irrinunciabile. Siamo consapevoli che le sanzioni avrebbero pesanti ripercussioni su tutti gli attori economici in gioco, ma non possiamo voltare lo sguardo davanti a quello che sta accadendo a pochi chilometri da casa nostra. Siamo fieramente atlantisti: per questo la UE deve rispondere con decisione ad un comportamento che non trova alcuna comprensibile giustificazione”. La risoluzione presentata da Villanova manifesta un orientamento che “sostiene l’indipendenza e la sovranità dell’Ucraina entro i suoi confini riconosciuti a livello internazionale” e “condanna l’intervento militare della Russia nel territorio ucraino e la violazione dell’integrità territoriale di Kiev”. Inoltre, l’atto esprime “solidarietà al popolo ucraino, vittima dal 2014 di una lunga sofferenza” ed auspica: “l’adozione da parte di tutti i Paesi NATO di sanzioni nei confronti della Russia al fine di estromettere le società russe dal mercato finanziario internazionale, di evitare l'acquisto di debito sovrano russo sui mercati primari e secondari, così da colpire importanti settori dell'economia russa nonché il finanziamento dei servizi di intelligence e dell'esercito”. “Nella risoluzione si esorta la Russia al ritiro immediato delle sue forze militari – conclude Villanova - ponendo fine all’aggressione contro l’Ucraina le cui conseguenze geopolitiche sono destabilizzanti per l'intera area. Infine, affermiamo la necessità di pervenire a un’immediata risoluzione pacifica del conflitto. Vi è l’assoluta urgenza che l'UE adotti azioni ed iniziative per ridurre la propria dipendenza dalle importazioni di energia dalla Russia”.